Caduto in disgrazia lo Ius Soli, la sinistra si ricompatta e ci riprova con lo Ius Scholae, volto a concedere la cittadinanza ai figli di stranieri nati in Italia o trasferitisi entro il dodicesimo anno d’età, che abbiano anche solo frequentato un ciclo d’istruzione per 5 anni.
Una forma camuffata di Ius Soli, che coinvolge potenzialmente un milione di persone e che sovverte il principio dello Ius Sanguinis, oggi vigente.
Un tentativo inaccettabile da parte di una sinistra rediviva ed arrogante. Il Parlamento bocci l’indegna proposta, diversamente, ancora una volta, saremo noi ad organizzare una dura lotta di piazza per bloccare uno strumento utile a spalancare le porte alla sostituzione etnica.