Dicevano che in Europa i francesi sarebbero entrati da francesi e gli italiani da europei. Nulla di più vero, visto che la Francia può nazionalizzare l’energia, mentre l’Italia no, per non compromettere il sogno europeo di coloro che hanno sciolto le briglie alle liberalizzazioni selvagge, incubo per il popolo costretto ad accettare la nuova schiavitù.
L’Italia continua a svendere settori strategici, aumentando il divario con gli altri Paesi industrializzati e riducendo quello con quei Paesi meno sviluppati che fino a 30 anni fa erano lontanissimi.