Di fronte a notizie di questo tipo si prova un misto di desolazione e smarrimento: i giovani, che dovrebbero rappresentare il futuro di una nazione e le migliori energie della società, sono abbandonati a sé stessi, privi di ideali e di valori: la famiglia e la scuola hanno rinunciato a trasmettere l’amor di patria, l’orgoglioso senso di appartenenza ad una comunità nazionale e il dovere di essere all’altezza delle gesta dei propri antenati; la televisione e i social networks trasmettono soltanto edonismo, narcisismo e consumismo, celebrano l’ignoranza, la mediocrità e la superficialità ostentate dai concorrenti dei reality show e dagli influencer più seguiti.
Non c’è da stupirsi se i nostri giovani diventano facili prede di spacciatori senza scrupoli, spesso nordafricani o affiliati alla feroce mafia nigeriana: gente che proviene da un mondo violento e spietato in cui la vita umana vale molto meno dei 20€ guadagnati vendendo una dose di eroina. Nella mia, quasi ventennale, militanza politica ho dedicato molto impegno a lottare contro la droga organizzando presidi per disturbare gli spacciatori e cercando di coinvolgere i giovani in attività politiche, culturali e sociali, insegnando loro che il senso della vita è combattere per un ideale superiore, una causa nobile che trascenda i nostri interessi personali e che abbia come fine la giustizia, l’interesse del proprio popolo e il futuro dei propri figli.
In un’epoca in cui gli spacciatori vengono rilasciati il giorno dopo l’arresto, controllano militarmente interi quartieri delle nostre città e vengono persino ospitati e coccolati in chiesa da preti fricchettoni come Massimo Biancalani, è dovere di tutti i patrioti intensificare la militanza contro di loro: presidiare con bandiere e striscioni le strade di cui si sentono padroni e sottrarre loro i clienti, specialmente quelli più giovani indirizzandoli verso una vita di ideali e di militanza.
È in gioco il futuro dei nostri figli e della nostra nazione.
Augusto Gozzoli, Portavoce MN