Dati impietosi da parte dell’Osservatorio sui consumi di Confimprese-EY sulla chiusura dell’anno 2020.
Da quanto emerge dallo studio, il settore ristorazione avrebbe perso circa il 50% del fatturato mentre quello viaggi e turismo quasi il 60%.
Di fronte a questi numeri e il rischio di fallimento per quasi 400 mila attività, per lo più a conduzione familiare, denunciamo come totalmente irrisori i ‘ristori’ promessi dal governo, che coprono, a seconda dei casi solo una frazione della riduzione di fatturato tra 2020 e 2019.
Dal momento che questa attività restano chiuse a causa di provvedimenti governativi chiediamo:
– che il termine ‘ristoro’ vada sostituito con quello più consono di ‘indennizzo’
– che vadano cancellati tutti gli oneri fiscali per il 2020
– che gli indennizzi vadano ricalcolati secondo l’importo maggiore tra: I) il 50% del fatturato 2019 II) l’importo pari a coprire tutti i costi fissi sostenuti nel 2020
Ricordiamo infine, che l’Italia nel 2020 ha rifinanziato, senza difficoltà, oltre 500 miliardi di debito pubblico: perciò quello che manca per varare una vera politica di sostegno all’economia reale è solo e unicamente la mancanza di una chiara volontà politica in questo senso e la sottomissione alla UE, che col Recovery Fund si appresta a mettere sotto scacco i nostri conti pubblici.