L’Aquila: la città martoriata dal terribile terremoto del 2009 con oltre trecento vittime, colpita alle spalle dal Tribunale che, in sede di controversia per stabilire le responsabilità istituzionali in ordine ai crolli, ha sentenziato un concorso di colpa di alcune delle vittime.
Ventiquattro persone decedute sono state definite incaute a restare nel palazzo crollato dopo le prime due scosse: sostanzialmente, sarebbero state colpevoli della propria morte, per non essersi precipitate fuori casa a seguito di due piccole scosse di uno sciame sismico che durava da mesi.
Vergognosa volontà di ridimensionare la colpa degli enti preposti ai controlli che, negligenti e superficiali, non assolsero ai propri doveri, primo fra tutti informare debitamente la popolazione e prevenire i crolli.
L’ennesima pagina nera della storia della giustizia italiana è stata scritta; l’auspicio è che, in altri gradi di giudizio, le vittime possano finalmente trovare la giustizia che meritano e la pace che gli spetta di diritto.