Continuano a suscitare perplessità i nomi delle candidature di Fratelli d’Italia, dopo Terzi di Sant’Agata, ministro di Mario Monti notoriamente atlantista, dopo Tremonti, l’uomo degli Eurobond prima del PNRR, passando per l’improbabile Santanchè si arriva a Ester Mieli, esponente della comunità ebraica romana candidato al Senato nel Lazio. Candidatura notoriamente amica di Israele e degli interessi israeliani in Italia.
Ormai sembra una gara affinché il partito della destra presuntamente sovranista imbarchi quanti più candidati possibili di gradimento di Washington, Bruxelles e pure Tel Aviv.
Tutto va bene, purché gli interessi nazionali vadano in secondo piano rispetto alle tutele straniere.