Non si fermano gli sbarchi sulle nostre coste, fomentati dal buonismo e da una situazione internazionale che Onu e UE scaricano unicamente su di noi.
Oltre ai profughi ucraini ve ne sono molti altri che non fuggono da alcuna guerra, ma da situazioni che si potrebbero risolvere in loco.
A maggior ragione, non possiamo permetterci di essere il campo di accoglienza del mondo, vista la grave situazione economica che ci apprestiamo ad affrontare.
Inutile fare del buonismo spicciolo, non vedere i gravi problemi sociali causati dall’immigrazione – delinquenza, schiavitù da caporalato – e rivangare il nostro passato di emigranti.
Non possiamo più accogliere, questo è un dato di fatto. Dobbiamo invece rimpatriare tutti, per la nostra sopravvivenza culturale, economica, etnica e sociale.