Draghi prosegue la sua opera di dissoluzione del Paese

Il Presidente del Consiglio è rientrato in anticipo da Madrid per riordinare le fila dei servi di regime, Conte in particolare, riottoso a uniformarsi a causa delle vicende del suo partito agonizzante e dal tentativo di riposizionarsi per non perdere poltrone in Parlamento.

La politica, nel senso nobile del termine, è defunta, seppellita da un manipolo di traditori sgomitanti, il cui ruolo è svolgere fedelmente l’agenda mondialista avendo a cuore il mero interesse personale, in un Parlamento proforma di cui il partito di Grillo è parte integrante, dimostrando di essersi preso gioco degli italiani che vi si erano affidati.

Draghi e i suoi sgherri devono andare a casa il prima possibile e l’Italia deve tornare ad essere uno Stato sovrano, diretto da una classe dirigente assennata e lungimirante. Diversamente, presto l’Italia e gli italiani saranno solo un capitolo nei libri di storia.