Cronache di sfruttamento legalizzato sul lavoro

Situazioni che sono al limite del ridicolo, oltre che della legalità: una ragazza di 22 anni ha denunciato di aver ricevuto una proposta di lavoro come commessa, per 60 ore e 6 giorni la settimana, per un misero salario di 270 euro al mese, cioè 1 euro l’ora. Al suo rifiuto, ovviamente, si è sentita dire che non ha voglia di lavorare.

È la solita retorica capitalista dello sfruttamento legalizzato, con il grimaldello dell’insulto ai più giovani, assuefatti alla distruzione dello stato sociale, in favore di presunti diritti civili inesistenti. Al contrario, servono offerte di lavoro serie, salari dignitosi e contratti stabili, per superare la cronica mancanza di occupazione.