Giancarlo Giorgetti, Ministro dello Sviluppo Economico in quota alla Lega di Salvini, riporta la posizione italiana in seguito al voto europeo che ha messo al bando i motori termici entro il 2035.
Tale votazione, fortemente appoggiata dalla sinistra europea, PD in testa, se ratificata dal governo italiano, sancirà l’atto di morte dell’industria automobilistica italiana e di tutto l’indotto che ruota attorno ad essa.
Anche le dichiarazioni di Giorgetti risultano ridicole e tardive: era infatti necessario denunciare prima del voto i gravi rischi e le ricadute sociali dello stop ai motori termici.
Emerge, in maniera palese, tutta l’inadeguatezza del Ministro leghista da una parte e la congiuntura, ora più forte che mai, tra la sinistra e gli ambienti dell’alta finanza mondiale dall’altra.
L’unico Paese che trarrà un enorme beneficio dallo stop ai motori termici è la Cina, leader nel settore della produzione delle celle di stoccaggio di energia.
Uscire dalla gabbia di Bruxelles oggi più che mai deve divenire il primo obiettivo di una Nazione che voglia recuperare la propria sovranità.