UE ci volta le spalle nella gestione dei flussi migratori

436 profughi sbarcano a Pozzallo, Sea Watch 3 e Mare Jonio continuano senza sosta a solcare il mare e scaricare a terra. L’assegnazione dei così definiti “Porti sicuri” deve finire.
Al 9 giugno sono 22.000 i profughi entrati nel Paese.

Il Ministro dell’Interno, Lamorgese, ha previsto numeri al rialzo, chiedendo un intervento europeo: in Italia, fare il Ministro è facile, basta chiudere un occhio o voltarsi dall’altra parte, con buona pace di chi sta già vivendo una situazione ormai insostenibile. Nessuno può far finta di nulla e ignorare i fatti di Peschiera del Garda o le polveriere di Lampedusa e Pozzallo pronte a scoppiare.

Noi vogliamo un governo che, senza paura e senza conflitto d’interesse, predisponga e attui senza mezze misure un blocco navale armato.
Le coste italiane, le città non possono essere contenitore di nuove genti che resteranno nel Paese in pianta stabile.
Ogni popolo ha diritto di vivere nella propria terra e l’Italia è la nostra.