Ernesto Maria Ruffini, direttore dell’Agenzia delle Entrate, ha dichiarato che in Italia ci sarebbero quasi 20 milioni di evasori, i quali non andrebbero processati ed eventualmente destinati a pena detentiva, bensì costretti ai lavori forzati per ripagare il debito.
Innanzitutto non crediamo affatto che un terzo degli italiani sia un criminale evasore e ci domandiamo a che titolo costui si permetta di elargire sentenze: non ci risulta essere un giudice, nè tantomeno un legislatore.
L’Italia è ostaggio di un’anarchia di poteri in cui ognuno si sente in diritto di arrogarsi funzioni che non gli competono. L’Agenzia delle Entrate si occupi di riscuotere le tasse, non di perseguitare i cittadini come fossero clienti da vessare per conto di uno Stato “Società per Azioni”.