Il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, ha ammesso che oltre 1 milione di giovani italiani qualificati hanno abbandonato il Paese, poiché privi di opportunità lavorative; a rimpiazzarli orde di immigrati privi di qualifiche e, a suo dire, difficilmente riassorbibili dal mercato del lavoro.
Emerge una situazione economica impietosa, in cui gli immigrati non risolverebbero affatto il problema della carenza di domanda di lavoro, infoltendo la massa di disoccupati cronici o degli sfruttati in lavori schiavistici.
Cade una volta per tutte la narrazione della necessità di manodopera immigrata, la cui importazione persegue esclusivamente finalità ideologiche di sostituzione etnica.