Salvini, messo all’angolo all’interno del suo stesso partito ed emarginato dal governo, non ha la forza di abbandonare né contrastare decisioni e misure contraddittorie con il programma della Lega.
Dopo aver dichiarato di recarsi in Russia e in Turchia al fine di intavolare trattative di pace, ha dovuto rinunciare alla gita, mettendo fine al maldestro tentativo di recuperare un minimo di credibilità.
Un leader fallito, di un partito che arranca, incapace di prendere posizioni chiare, in balia di una maggioranza serva delle lobby della finanza. Rinnegato sé stesso per compiacere i nemici di sempre, riceverà Il benservito dagli italiani, appena saranno chiamati nuovamente alle urne.