L’infelice frase della giornalista veneta, Sara Pinna, rivolta ad un bambino felice per la salvezza della squadra del cuore – Cosenza – ha scatenato polemiche.
La giornalista bene avrebbe fatto a esimersi dal rilasciare un commento personale di cattivo gusto e insensato nei riguardi di un minore.
Vero che il tifo calcistico in Italia ha un peso preponderante sul piano sociale, ma una professionista dovrebbe, quanto meno, sapersi trattenere.
Ovviamente la notizia lascia il tempo che trova, non fosse che poi qualcuno la strumentalizzi, alimentando un fuoco di paglia, adducendo la questione razzismo, sempre buona per creare un precedente.
Con tutti i problemi in cui boccheggia il Paese, questo dovrebbe essere l’ultimo di cui preoccuparsi, non fosse che la stampa nostrana abbia colto la palla al balzo, facendone una questione Nazionale.
Equilibrio, buon senso, e onestà intellettuale non sono nel DNA della stampa italiana, la cui credibilità è da tempo in caduta libera.