Von Der Leyen con Draghi: la prova che siamo sull’orlo del baratro.
Roma, Palazzo Montecitorio, un gran trambusto con tutte le forze politiche che si accapigliano per un posto al sole nel nascente governo Draghi.
Dal canto suo, l’ex presidente della BCE si affanna per assicurarsi il consenso parlamentare più ampio possibile, in attesa di dar vita ad un governo di austerity e cessione della sovranità nazionale.
Intanto, da oltralpe, arriva il sostegno al banchiere da parte di Ursula Von Der Leyen, presidente della Commissione Europea che da un lato dice di non volersi immischiare nelle nostre questioni interne, dall’altro rilancia la priorità del nuovo esecutivo: il Recovery Plan.
I margini del Recovery – sostiene – sono già stati deliberati e concordati in seno delle istituzioni europee, vincolati a obiettivi ben lontani dagli interessi nazionali. Di tali obiettivi, ovviamente, Draghi è chiamato a fare da assoluto garante.
Insomma, qualora ce ne fosse bisogno, le parole della Von Der Leyen sono l’ennesima testimonianza del momento tragico vissuto dal nostro Paese.
A dirla in altri termini, l’Italia è spacciata, in procinto di essere cacciata nel fondo del baratro da tecnocrati senza scrupoli.