Il 1° maggio saremo a Bologna, nel giorno dedicato ai lavoratori, con idee e proposte, pronti a raccogliere il testimone per il vero cambiamento di questo Paese.
Uno Stato inattivo, o peggio, oppressivo, non è uno Stato degno del suo nome. L’Italia è in bilico sul filo del rasoio quanto a gestione del lavoro e della disoccupazione.
QR Code per accedere ai posti di lavoro, automazione non controllata, lavoro digitale, e-commerce, chiusura di molte piccole realtà lavorative, mancanza di sostegno alle aziende e ai lavoratori, età pensionabile sempre più elevata, sono la cornice di un fosco scenario che sfocerà nel fallimento del Paese.
Non è accettabile uno Stato che privi il cittadino del sacrosanto diritto al lavoro. Dobbiamo agire subito. Il QR Code sui luoghi di lavoro deve essere abolito, tutti i lavoratori – in particolare coloro che hanno superato la soglia dei 50 anni – devono tornare liberi di occupare il proprio posto senza ricatti di sorta.
È prioritario comprendere che l’automazione, per quanto utile e necessaria, non deve escludere l’uomo dal posto di lavoro, così come è indispensabile rivedere l’età pensionabile, affinché si aprano opportunità d’impiego per i giovani e si conceda il meritato riposo a chi ha lavorato una vita.
Lo Stato deve ridurre la pressione fiscale sulle aziende e sulle famiglie, affinché nessuno sia strangolato da un fisco aggressivo e parassitario che inibisce la produzione quanto il consumo.
I grandi colossi del web devono essere adeguatamente tassati, affinché il regime di concorrenza con le piccole realtà – nostro fiore all’occhiello – sia equo e sia stimolo, non depressione.