LETTERA APERTA

Cari camerati: così vi chiamiamo apertamente, perché sappiamo bene che tali vi sentite. Un termine che voi stessi usate, almeno quando non ci sono giornalisti e spioni nei paraggi. Leggiamo gli stessi libri, ascoltiamo le stesse canzoni, lanciamo gli stessi slogan, abbiamo gli stessi simboli: questo ci lega prima e di più di qualsiasi appartenenza partitica ed esperienza vissuta negli ultimi anni.

Possiamo immaginare come vi siete sentiti in seguito alla recente bufera mediatica, e soprattutto alle epurazioni ipocrite e perbeniste che ne sono seguite e che seguiranno nelle prossime settimane. Non è facile per nessuno scoprire che persone che si credevano sinceramente amici erano in realtà dei pavidi opportunisti, pronti ad approfittare della situazione per eliminare concorrenti scomodi all’interno della loro stessa struttura. Deve essere doloroso e disgustoso vedere i vertici politici del partito rinnegare e condannare gli ideali e i valori per i quali militate, scaricare come zavorra inutile i propri quadri militanti, umiliarli e insultarli pubblicamente e ufficialmente, nella squallida speranza di accontentare e soddisfare gli avversari politici – che, da parte loro, non si accontentano mai, spingendo per sempre nuove umilianti abiure.

Sappiamo bene quali “giustificazioni” vi vengono date per chiedervi di nascondere i vostri alti e nobili ideali, circoscrivendoli ad ambiti comunitari, ristretti e clandestini: vi dicono che è inevitabile, che la pressione dall’esterno è forte, che certe cose “purtroppo non si possono dire”, e soprattutto non si possono fare. Come se, nei decenni passati, non fossero esistiti militanti e dirigenti perfettamente in grado di ribattere ai nemici. Quando un antifascista disse ad Almirante che doveva essere condannato moralmente per gli sbagli commessi dal fascismo, Almirante rispose che era una logica indimostrabile e cretina, perché, applicandola, anche il suo accusatore avrebbe dovuto essere condannato per tutti i crimini commessi dall’antifascismo. Oggi ci si è ridotti invece a dare ragione al nemico storico, ad assecondarlo e a blandirlo, quasi per essere accettati come normali da chi ha tradito e rovinato l’Italia.   

Appare sempre più chiaro che si è ormai andati ben oltre la finzione machiavellica di basso livello per arrivare all’accettazione totale delle parole d’ordine dei nostri nemici. Non si tratta più di evitare i nostalgismi più pesanti e magari un po’ anacronistici, si tratta, ormai, di accettare, sposare e interiorizzare l’antifascismo ossessivo compulsivo dei liberali e dei socialisti, in questi giorni all’opera in Francia. Questo non è più tattica politica, diplomazia, contorsionismo: è tradimento degli ideali e dei militanti che hanno dato la vita negli anni. Il sangue dei nostri eroi caduti grida vendetta!

Sapete anche voi stessi che si è superato il limite del tollerabile, tanto sul piano umano che su quello dei valori. Alla prossima tornata, alla prossima bufera artificiale scatenata ad arte, quali nuovi bocconi amari dovrete ingoiare? Restare dove siete ora, equivale a rischiare di diventare come chi oggi vi scarica e vi rinnega oppure, nei casi migliori, ad aspettare la prossima epurazione e la prossima umiliazione.

Camerati, non potete non essere disgustati da questi ultimi rinnegamenti. Lo sappiamo bene almeno quanto lo sapete voi. Con questo appello non vi chiediamo solo di lasciare la prigione politica nella quale vi hanno rinchiusi fino ad ora. Vi chiediamo di salvaguardare le vostre comunità militanti, di diventare ciò che siete, di difendere realmente i Valori e le memorie dei nostri comuni Padri ideali, di sentirvi la coscienza pulita, di affrontare la militanza a testa alta, senza tradimenti e compromessi: il modo più naturale per fare questo è aderire alla Rete dei Patrioti.

La tutela della vostra comunità militante e della vostra completa indipendenza sul territorio, il supporto e la sincera amicizia di camerati da ogni parte d’Italia, nuovi sogni e nuove lotte nel segno di una continuità storica secolare e, per certi versi, millenaria. Fuori dal perimetro dell’impotente conservatorismo c’è aria pulita.

Respiriamola insieme!

La Rete dei Patrioti